sabato 22 giugno 2013

INTERVISTE SU GRUPPI MUSICALI

 



                             
   Intervista con … Giada Aglietti !
 
 

 
MIA: Ciao Giada, vuoi parlarci del tuo gruppo preferito?

GIADA: Volentieri! Intendi gli One Direction, vero???!!!

MIA: CERTO!!! Perché ti piacciono proprio loro e non, per esempio, gli AC/DC?

GIADA: Per me gli One Direction non sono solo carini ma mi piacciono soprattutto le loro canzoni. Gli AC/DC, invece, sono troppo “hard-rock” e non mi rispecchiano pienamente!

MIA: Ma perché le loro canzoni ti PIACCIONO, ci sarà pure un motivo?

GIADA: Le loro canzoni mi interessano perché hanno un significato, sono orecchiabili e non sono fatte a “casaccio” come GANGNAM STYLE!!

MIA: Raccontaci un po' di loro e della storia!!!!!

GIADA:Prima di tutto ti racconto come è nata questa boy-band: ognuno di loro si era presentato ai provini del programma inglese “X-FACTOR” come solista ma senza passare. Lo staff allora decise di unirli per formare un gruppo e loro hanno accettato!

Così, nella stagione successiva del programma sono arrivati … 3° !!!

In questo modo è iniziata la loro carriera e adesso sono una delle band più amate dalle ragazze di tutto il mondo! (le DIRECTIONER)

MIA: Qual è la tua canzone preferita?

GIADA: One way or another, è perfetta, come loro!!

MIA: Non sei un po’ ossessionata da loro?

GIADA: Come NO!!!!!?????

MIA: SICURAAAA????!!!

MIA: PROPRIO SICURA!!!!?????????

GIADA: Sìììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììì!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

MIA: Mi racconti un po’ di curiosità su di loro?

GIADA:Certo!!!

Curiosità

su tutti i componenti della band:

ZAYN

Colore preferito: BLU

Carattere: PERMALOSO E VANITOSO ( infatti si guarda allo specchio più di 10 volte al giorno)

Odia ballare ed è timido.

LOUIS

Colore preferito: ROSSO

Carattere: GIOCHERELLONE, SPIRITOSO E uno dei ragazzi che piace di più alle Directioner!

HARRY

Colore preferito: ROSA

Carattere: GIOCHERELLONE E “PAZZO”

Ama i gatti.

LIAM

Colore preferito:VIOLA

Carattere: GENEROSO (si è tagliato i capelli e li ha dati ai malati di cancro)

NAIAL

Colore preferito: VERDE

Carattere: APERTO E DISPONIBILE.

Ama l’estate.



DAI PRODUTTORI DI :

Altri frutti della solitudine”

IN COLLABORAZIONE CON:

GIADA AGLIETTI


THE END ...

 
 
 
INTERVISTA CON … Rocco Baggio
 
 


 
MIA: Vuoi parlarmi del tuo gruppo preferito, gli AC/DC?
ROCCO: Certo, volentieri!
MIA: Potresti cominciare col parlarmi di come si sono formati?
ROCCO: Il gruppo si è formato a Sydney nel 1973 e hanno avuto quasi subito un successone. Hanno venduto più di 200.000.000 di copie in quasi tutto il mondo, di cui 71.000 solo negli Stati Uniti. Sono un gruppo Hard-Rock.
MIA: Perché ti piacciono proprio loro e non, per esempio, gli One Direction??!!
ROCCO: A me piacciono di più gli AC/DC perché sono un punto di ritrovo in se stessi per chi ama veramente il Rock e perché sono un gruppo che produce della musica con cui ci si può sfogare e non semplicemente ascoltare. Invece gli One Direction si basano più che altro sui sentimenti.
MIA: Quale è la tua canzone preferita?
ROCCO: La mia canzone preferita è “Back in Black”!! MIA: Sai un po’ di curiosità su di loro???
ROCCO: Devo essere sincero? NO, ma andiamo a cercarle insieme!!
MIA: Mi potresti almeno dire i nomi?
ROCCO: Malcolm Young: chitarra ritmica
Cliff Williams: basso
Angus Young: chitarra solista
Phil Rudd: batteria
Brian Johnson: voce

DAI PRODUTTORI DI: INTERVISTA CON GIADA AGLIETTI

IN COLLABORAZIONE CON:
ROCCO BAGGIO
 
THE END.....…O NO??
 
 
 
MIA: Anche se il nostro collaboratore non ha più nulla da dirci non possiamo dimenticarci del produttore!!
Non vi interessa quello che penso anche io di questi due gruppi??
SI??!!
Bene, allora ascoltate!
COMMENTO
A proposito di queste band anche io ho qualcosa da dire...
Se dovessi scegliere, sicuramente sceglierei gli One Direction perché secondo me è musica più adatta a dei bambini rispetto a quella degli AC/DC.
Questi ultimi, infatti, per me sono un po’ pesanti. La loro musica mi richiama le tenebre, un senso di oscurità, forse a causa del modo di cantare e suonare. Il cantante degli AC/DC (come gran parte dei cantanti hard-rock) spesso urla e utilizza una tecnica che consiste nel “grattare” la voce. Io, sinceramente, preferisco una voce “pulita”, “classica”. Per quanto riguarda il modo di suonare, penso che la batteria abbia un ruolo musicale un po' troppo “incalzante” per i miei gusti.
Io preferisco ascoltare gli One Direction perché il loro genere e stile musicale é più cantabile e ballabile insieme. Sicuramente entrambe le band hanno trovato il genere e lo stile più appropriato per poter esprimere le proprie sensazioni, emozioni e idee, trasmettendole così ai propri fan.
Questo è quello che penso!
Buona Musica!!

 


lunedì 10 giugno 2013

PRIMO  CANTO DELLINFERNO
Nel mezzo del cammin di nostra vita
mi ritrovai per una selva oscura,
ché la diritta via era smarrita. 3

Ahi quanto a dir qual era è cosa dura
esta selva selvaggia e aspra e forte
che nel pensier rinova la paura! 6


Tant’è amara che poco è più morte;
ma per trattar del ben ch’i’ vi trovai,
dirò de l’altre cose ch’i’ v’ ho scorte. 9

Io non so ben ridir com’i’ v’intrai,
tant’era pien di sonno a quel punto
che la verace via abbandonai. 12
Ma poi ch’i’ fui al piè d’un colle giunto,
là dove terminava quella valle
che m’avea di paura il cor compunto, 15

guardai in alto e vidi le sue spalle
vestite già de’ raggi del pianeta
che mena dritto altrui per ogne calle. 18

Allor fu la paura un poco queta,
che nel lago del cor m’era durata
la notte ch’i’ passai con tanta pieta. 21
E come quei che con lena affannata,
uscito fuor del pelago a la riva,
si volge a l’acqua perigliosa e guata, 24

così l’animo mio, ch’ancor fuggiva,
si volse a retro a rimirar lo passo
che non lasciò già mai persona viva. 27

Poi ch’èi posato un poco il corpo lasso,
ripresi via per la piaggia diserta,
sì che ’l piè fermo sempre era ’l più basso. 30
Temp’era dal principio del mattino,
e ’l sol montava ’n sù con quelle stelle
ch’eran con lui quando l’amor divino 39

mosse di prima quelle cose belle;
sì ch’a bene sperar m’era cagione
di quella fiera a la gaetta pelle 42

l’ora del tempo e la dolce stagione;
ma non sì che paura non mi desse
la vista che m'apparve d'un leone. 45
Questi parea che contra me venisse
con la test’alta e con rabbiosa fame,
sì che parea che l’aere ne tremesse. 48

Ed una lupa, che di tutte brame
sembiava carca ne la sua magrezza,
e molte genti fé già viver grame, 51

questa mi porse tanto di gravezza
con la paura ch’uscia di sua vista,
ch’io perdei la speranza de l’altezza.
 54

E qual è quei che volontieri acquista,
e giugne ’l tempo che perder lo face,
che ’n tutti suoi pensier piange e s’attrista; 57

tal mi fece la bestia sanza pace,
che, venendomi ’ncontro, a poco a poco
mi ripigneva là dove ’l sol tace. 60
Mentre ch’i’ rovinava in basso loco,
dinanzi a li occhi mi si fu offerto
chi per lungo silenzio parea fioco. 63

Quando vidi costui nel gran diserto,
"Miserere di me", gridai a lui,
"qual che tu sii, od ombra od omo certo!". 66

Rispuosemi: "Non omo, omo già fui,
e li parenti miei furon lombardi,
mantoani per patrïa ambedui. 69
Nacqui sub Iulio, ancor che fosse tardi,
e vissi a Roma sotto ’l buono Augusto
nel tempo de li dèi falsi e bugiardi. 72

Poeta fui, e cantai di quel giusto
figliuol d’Anchise che venne di Troia,
poi che ’l superbo Ilïón fu combusto. 75

Ma tu perché ritorni a tanta noia?
perché non sali il dilettoso monte
ch’è principio e cagion di tutta gioia?". 78

"Or se’ tu quel Virgilio e quella fonte
che spandi di parlar sì largo fiume?",
rispuos’io lui con vergognosa fronte. 81
"O de li altri poeti onore e lume,
vagliami ’l lungo studio e ’l grande amore
che m’ ha fatto cercar lo tuo volume. 84

Tu se’ lo mio maestro e ’l mio autore,
tu se’ solo colui da cu’ io tolsi
lo bello stilo che m’ ha fatto onore. 87

Vedi la bestia per cu’ io mi volsi;
aiutami da lei, famoso saggio,
ch’ella mi fa tremar le vene e i polsi". 90

"A te convien tenere altro vïaggio",
rispuose, poi che lagrimar mi vide,
"se vuo’ campar d’esto loco selvaggio; 93

ché questa bestia, per la qual tu gride,
non lascia altrui passar per la sua via,
ma tanto lo ’mpedisce che l’uccide; 96
e ha natura sì malvagia e ria,
che mai non empie la bramosa voglia,
e dopo ’l pasto ha più fame che pria. 99

Molti son li animali a cui s’ammoglia,
e più saranno ancora, infin che ’l veltro
verrà, che la farà morir con doglia. 102

Questi non ciberà terra né peltro,
ma sapïenza, amore e virtute,
e sua nazion sarà tra feltro e feltro. 105

Di quella umile Italia fia salute
per cui morì la vergine Cammilla,
Eurialo e Turno e Niso di ferute. 108

Questi la caccerà per ogne villa,
fin che l’avrà rimessa ne lo ’nferno,
là onde ’nvidia prima dipartilla. 111
Ond’io per lo tuo me’ penso e discerno
che tu mi segui, e io sarò tua guida,
e trarrotti di qui per loco etterno; 114

ove udirai le disperate strida,
vedrai li antichi spiriti dolenti,
ch’a la seconda morte ciascun grida; 117

e vederai color che son contenti
nel foco, perché speran di venire
quando che sia a le beate genti. 120

A le quai poi se tu vorrai salire,
anima fia a ciò più di me degna:
con lei ti lascerò nel mio partire; 
ché quello imperador che là sù regna,
perch’i’ fu’ ribellante a la sua legge,
non vuol che ’n sua città per me si vegna.

In tutte parti impera e quivi regge;
quivi è la sua città e l’alto seggio:
oh felice colui cu’ ivi elegge!". 129


E io a lui: "Poeta, io ti richeggio
per quello Dio che tu non conoscesti,
acciò ch’io fugga questo male e peggio, 132

che tu mi meni là dov’or dicesti,
sì ch’io veggia la porta di san Pietro
e color cui tu fai cotanto mesti". 135

Allor si mosse, e io li tenni dietro.










123




129

sabato 18 maggio 2013

I GATTI NELL'ARTE...


   





IL GATTO MI SEMBRA UN PO SOMIGLIANTE A HARRY NEI DONI DELLA MORTE QUANDO è DI PROFILO!! COME TANTI ALTRI ANCHE PICASSO NON è RIUSCITO A SOTTRARSI AL POTERE  IRRESISTIBILE DEI GATTI!!! IL QUADRO SI INTITOLA "L'ARAGOSTA E IL GATTO"





è orribile!
non il disegno,intendiamoci,ma l'uccello!
IL QUADRO è VIETATO AI MINORI DI 18 ANNI E PER QUESTO L'HO MODIFICATO!!
(NON HO NESSUN RIMPIANTO!)
In realtà questa opera si chiama "CAT AND BIRD" 
 SEMPRE DI PICASSO,SI CAPISCE.
P.S Guardate le zampe di entrambi!!








sabato 11 maggio 2013

"CHAT"(gatto) DI JEAN-MICHEL FOLON









Questo gatto si trova al Giardino delle Rose a Firenze,
come tante altre opere di Folon.
Io le trovo semplici, ma enormemente complesse,
con niente in eccesso,ma che allo stesso tempo fanno fantasticare!!!





TROPPO FORTE,EH! :)







sono un amore
dolci quanto le more!
Li adoro
starei sempre con loro!
Sono teneri e amorosi
sono piccoli e giocosi!
Il migliore animale che c'è
o almeno questo vale per me!!:)


( Brogi Mia)

ALTRI FRUTTI DELLA SOLITUDINE...



La  morte non è ché attraversare il mondo, come gli amici attraversano i mari; continuano a vivere l'uno nell'altro.
Poiché devono essere presenti, amare e vivere ciò che è onnipresente.
In questo divino specchio si vedono faccia a faccia; e il loro riflesso è libero e puro.
Questo è il conforto degli amici: che, pur se si possono dir morti, la loro amicizia e compagnia sono, nel miglior senso, sempre presenti, poiché immortali.

( William Penn )







domenica 5 maggio 2013

Il bufalo e la lepre

                                             
                                                              Il bufalo e la lepre 


Tutti gli animali della savana ogni anno vanno a fare omaggio al loro re, cioè il leone.
Allora il bufalo si incammina verso la capanna del suo amico leone.
Il bufalo durante il suo cammino trova la lepre e gli chiede se la poteva aiutare a portare la stuoia fino alla casa del leone. 
Durante il loro percorso la lepre, stanca, riempie la stuoia di api. Arrivati il bufalo, stanco, va in una capanna a dormire, ma subito dopo essersi seduto sulla stuoia si sente urlare: -Aiuto! Le api!
La lepre si mette a ridere.

Il leone sente le urla, apre il portone e il bufalo travolge il leone e rotolando vanno a rifinire in un piccolo ruscello.



                                 epilogo


La lepre decide di salvarli, ma il leone ed il bufalo in cambio dovranno essere sempre al suo servizio.

                                               

                                                                   





il bufalo e la lepre

                                                                    
                          
il bufalo e la lepre 

Tutti gli anni gli animali della savana andavano a fare omaggi al loro re, costui era il leone.
Un giorno doveva partire il bufalo, però la stuoia del bufalo pesava troppo, quindi chiese aiuto alla lepre, gli si avvicinò dicendole che se lo avesse aiutato avrebbe avuto una grande ricompensa, a queste parole la lepre accettò subito.
Il bufalo caricò la stuoia sopra la lepre e cominciarono il cammino.
Il bufalo fu molto scortese con la lepre, quindi riempì la stuoia del bufalo con miele e api.

Arrivarono dal leone che offrì loro la capanna piu grande, dove la lepre sistemò la stuoia del bufalo e andò a dormire fuori. Quando il bufalo andò a dormire le api lo punsero dappertutto.

     epilogo
 
Chi conosce la sorte del povero bufalo sarà ancora lì a ridere sotto i baffi.









 

lunedì 29 aprile 2013

la lepre e il bufalo

Ogni anno tutti gli animali dovevano andare a visitare il re leone.
Un giorno il bufalo vuole andare dal leone con la sua pesante stuoia.

Dopo la lepre ha detto al bufalo: -Posso aspettare?, ma il buffalo ha detto di no.
Dopo sotto un albero la lepre vede un'ape ricoperta di miele e la lepre le corre indietro.
Il bufalo si sveglia e la lepre gli dice: -Lo sai che io ho mangiato il miele?
Il bufalo dice di sì e la lepre gli dà la stuoia e va a prendere il miele.

Dopo loro vanno dal re leone e la notte il bufalo dice alla lepre: -Mi chiudi la porta?
La lepre sente un rumore e la lepre guarda se arrivano le api.

Ogni anno il bufalo doveva andare a trovare il re leone. Un giorno decise di andarlo a trovare portandosi
dietro la stuoia. Durante il cammino il bufalo vide  una  lepre le disse di portarla. Durante il cammino la lepre vide l'uccello del miele e seguendolo la portò fino ad un albero del miele. La lepre spalmò il miele sulla stuoia e ci spalmò le api e tornò dal bufalo. Arrivati dal Leone gli disse se volevano riposare e ovviamente loro gli dissero di sì. Il bufalo disse alla lepre di lasciare la stuoia sopra il letto. Quando il bufalo andò a letto  iniziò a urlare. Il leone si preoccupò e andò a vedere cosa stava succedendo. Il leone e il bufalo erano stati avvolti dalle api e per salvarsi si buttarono in un fiume.

La lepre e il bufalo


C'era una volta un bufalo che stava portando una stuoia, visto che la stuoia era pesante non la voleva portare lui, vide passare una lepre e le chiese se gli poteva portare lei la stuoia, la lepre con molta gentilezza prese la pesante  stuoia e se la mise sulle spalle e si misero in cammino.
Dopo un pò il bufalo si fermò a riposarsi sotto un albero e anche la lepre. Lei, visto che si voleva vendicare, andò a cercare un albero pieno di miele: prima mangiò e poi prese la stuoia, la distese per terra, ci mise il miele e poi attaccò le api, dopo aver fatto questo andò a riposarsi anche lei, ma il bufalo si svegliò perchè dovevano andare al villaggio del leone, ma la lepre non si riposò, prese la stuoia e se la mise sulle spalle. Appena arrivati al villaggio del leone, il bufalo e il leone si salutarono perchè non si erano visti da tanto tempo.
Il bufalo mandò la lepre  a mettere la stuoia nella capanna, la mise, uscì fuori e si nascose dietro un albero. Quando il bufalo arrivò, prese la stuoia e si coprì, ma quando vide le api cercò di uscire fuori, però la porta non si apriva perchè la lepre lo aveva chiuso dentro. Il leone lo sentì urlare, allora andò a vedere perchè stava urlando, il leone aprì la porta, il bufalo gli andò incontro e caddero in un torrente. La lepre sapeva molto bene che il bufalo si voleva vendicare.




                                              EPILOGO


Allora da quel giorno tutte le lepri stavano lontano dai bufali.

IL BUFALO E LA LEPRE.


Ogni anno nella savana tutti gli animali dovevano far visita al re leone.
Questa volta toccò al bufalo; siccome il viaggio era lungo si volle portare una stuoia.
Però credeva di essere troppo importante e quindi fece trasportare la stuoia ad una lepre di passaggio.



Quando il bufalo , però, non la fece riposare lei decise di vendicarsi: spalmò sulla stuoia del miele e delle api arrabbiate e la richiuse.
Quando arrivarono dal leone il bufalo si chiuse in una capanna a riposare, ma dopo poco si accorse che la stuoia era piena di api e giurò vendetta alla lepre.





EPILOGO

Ma la lepre non si fece trovare e da quel giorno non la si vide più.
Chi lo sa, magari è ancora lì che se la ride per la triste sorte del bufalo!




IL BUFALO E LA LEPRE



Tutti gli anni gli animali della savana dovevano andare a far visita al LEONE.
Un giorno il bufalo si dirigeva verso il villaggio del leone con sulle spalle la sua pesante stuoia, così la fece portare da una lepre di passaggio.
Il bufalo, però, non la fece riposare, così la lepre si vendicò:
spalmò sulla stuoia del miele e le api arrabbiatissime e la
riarrotolò.
Quando il bufalo andò a dormire, tutte le api l'assalirono.
Da quel giorno le lepri restarono lontano dai bufali perché avevano paura che si potessero rivendicare.
Epilogo
Da quel giorno la lepre non si fece più vedere; magari è ancora lì che se
la ride per quello che aveva fatto al bufalo.

La lepre e il bufalo

                                           

Un bufalo prepotente doveva andare a trovare il suo amico leone e ordinò ad una lepre di portare la sua stuoia. Maltrattò la povera lepre per tutto il tempo e quando si fermarono per una pausa il bufalo mangiò e si riposò. La lepre invece non ebbe il tempo di riposare, allora stufandosi di essere maltrattata , appiccicò delle api sulla sua stuoia.Quando il bufalo andò a dormire urlò tutta la notte per il dolore e così le lepri hanno paura dei bufali per la vendetta che giurò di infliggerle.


                                                              EPILOGO

Un bel giorno la lepre e il bufalo si incontrarono di nuovo e si chiesero scusa a vicenda per aver ESAGERATO.
LA LEPRE E IL BUFALO 

Il bufalo viaggiava verso l'accampamento del LEONE con la sua pesante stuoia. Per strada incontrò un'arzilla lepre a cui fece

portare la sua stuoia. Dopo ore di marcia, i due animali decisero  di fermarsi all'ombra di un'albero, e lì il BUFALO ne approfittò per fare una pennichella. Mentre l'animale dormiva, la lepre trovò un albero dal quale pendeva un alveare pieno di buonissimo miele che pappò con allegria. Tornò all'albero con l'intento di riposare, ma in quel momento il BUFALO si svegliò. Dopo altre ore di marcia, la lepre si accorse che il bufalo la stava trattando malissimo, allora lei tornò indietro, riempì la stuoia di api e la
richiuse. Arrivati all'accampamento il bufalo, dopo aver salutato il leone, decise di andare a riposare, si chiuse nella sua capanna e quando aprì la stuoia le api lo punsero dappertutto. La lepre scappò via velocissima e si riparò dietro un cespuglio. Il bufalo e il leone, non accorgendosi del fiume subito dietro, ci caddero dentro, bevendo litri e litri d'acqua. Da quel giorno le lepri divennero nemiche spietate dei bufali, fino ai giorni nostri. Sarà per sempre così?  
     

Il bufalo e la lepre

C'era una volta un bufalo scontroso.
Un giorno per legge doveva andare a rendere omaggio al leone, però ci volevano giorni quindi doveva portare un sacco a pelo. Il bufalo andò a cercare per la savana qualcuno che gli potesse portare il sacco a pelo.
Il bufalo trovò una lepre di passaggio e gli chiese se gli poteva portare il sacco a pelo e la lepre visto che era gentile gli disse di sì .
Il bufalo e la lepre, che aveva sulle spalle il sacco a pelo, si incamminarono, ma dopo un pò la lepre si lamentò e disse:- Bufalo non c'è l' ha faccio più!
Il bufalo rispose: -Sta' zittaaaaa lepre!
La lepre tacque e continuarono a camminare .


Il bufalo si fermò a mangiare l'erba, poi dalla stanchezza andò a dormire.
La lepre, visto che non aveva mangiato, trovò su un'albero un nido di vespe e mangiò il miele che c'era, la lepre era stanca e così decise di andare a dormire, ma il bufalo sì svegliò.
La lepre, non essendosi riposata, avrebbe voluto vendicarsi del bufalo.
La lepre andò nel nido a prendere il miele con sopra le api e le mise nel sacco a pelo. Dopo un giorno arrivarono dal leone.

Il bufalo si inchinò al leone e gli rese omaggio, dopo il leone gli disse di dormire vicino a lui, il bufalo aprì il sacco a pelo e le api gli andarono addosso, il bufalo spaccò la porta e si buttò in acqua.
Il bufalo uscì dall'acqua e cercò la lepre per tre giorni, poi la trovò e la rese schiava, ma lepre gli fece un altro scherzo, scappò di nuovo e il bufalo non la trovò più.